Stanno stretti sotto i letti
Sette spettri a denti stretti
Primo è sempre L’Uomo Nero
Anni sette, lo vedi vero
Anni nove, non sei sincero
Anni tredici ne sei fiero
che di certo non fosse vero.
Stanno stretti sotto i letti
Ben sei spettri a denti stretti
Ora è l’ora di un Fantasma
Che gela l’aria nella stanza
Quando passa la pelle sfiora
Non sai se vedrai l’aurora.
Tuo padre dice “non esiste”
Al tuo eroe lui non resiste.
Stanno stretti sotto i letti
cinque spettri a denti stretti
Nascosto lì c’è un Vampiro
Se esce si mette in tiro
Non rinuncia mai al suo stile
Agli altri resta la bile.
Poi conosci la tua Lorelein
e al tuo sangue ci pensa lei
Stanno stretti sotto i letti
Quattro spettri a denti stretti
Sta nel buio un Grande Ragno
Fermo. In tana il suo regno!
Gli otto arti stanno stretti
Al tuo cranio miran abietti
Ma or l’ambiente tu rispetti
nel giardin, con cura, lo metti.
Stanno stretti sotto i letti
i tre spettri a denti stetti
Dall’infinito lì è Chtulù
Giunto come non sapremo più
Tutto lui può, miser umano
granello sei nella sua mano.
La fisica studi da anni
“Non sei” spieghi, e l’inganni.
Stanno stretti sotto i letti
sol due spettri a denti stretti
Ora il demone Satana
L’anima tua brucia e sbrana
Ogni peccato sconterai!
Per l’eternità piangerai!
Già il male hai sopportato
Un altro ateo hanno creato
Eran stretti sotto i letti
sette spettri a denti stretti
Quasi tutti li hai sconfitti
L’ultimo or affronti fiero
ma il cuor si ferma sul vero
Treman mani, bianco il viso
Del destino senti il riso.
Or sai, ogni spettro puoi affrontare
Le paure chiudere e dimenticare
Tranne una, subdola e mai capita
Che incoscienti, la chiamiamo Vita.
La filastrocca che Bill Dembrough recita in italiano per combattere la sua balbuzie si era incastonata nella mia testa da qualche giorno.
Tant’è che sono andato anche ad informarmi su quale fosse la versione originale:
Amidst the mists and coldest frosts,
with stoutest wrists and loudest boasts,
he thrusts his fists against the posts
and still insists he sees the ghosts.
Che tradurrei così:
Che è un classico degli scioglilingua anglosassoni. Tullio Dobner (I miss you so much, my friend) scelse giustamente i “sette spettri” per citare in uno scioglilingua italiano con assonanze gotiche.
Il mio modesto omaggio va a King quanto al suo traduttore storico.