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Antares

 

L’onnisciente Occhio di Wiki ci dice che Antares è la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione. Il nome deriva dal greco Ἀντάρης (antàres) che vuol dire “anti Ares”, ossia “opposto a Marte” o “rivale di Marte”, a causa del suo colore rosso molto simile.

Aggiunge poi che è situata a circa 550 anni luce dal sistema solare e che, in realtà, si tratta di una stella binaria, nonostante ad occhio nudo appaia come una stella singola; Antares A è una supergigante rossa in uno stadio evolutivo avanzato, ha una massa che è circa 15 volte quella del Sole e un raggio pari a 680 volte quello dello stesso Sole (spavento!); è una delle stelle più grandi conosciute, avendo un raggio circa 680 volte quello solare.
La componente secondaria, Antares B, è invece una calda stella di classe B, distante mediamente 530 Unità Astronomiche dalla principale e se si assume che sia di sequenza principale la sua massa è stimabile in circa 7 volte quella del Sole (niente di che insomma).

E quindi?” direte voi.
Come “e quindi?“, conoscere le cose è importante, mettete che vi esca la domanda decisiva al trivial pursuit su Antares non siete contenti di aver vinto la partita? Ringraziateci piuttosto!

Ah così, en passant nonché in modo totalmente casuale – nevvero – Antares sarà il nome della prossima collana SCI-FI edita da Bertoni Editore e di cui il sottoscritto sarà il curatore. 

Ecco, per adempiere meglio al mio ruolo ho recuperato anche i miei occhiali fantascientifici ma vintage che mi conferiscono superpoteri speciali, come quello di far finta di nulla e non far notare che la mia coda di pavone ha colmato la distanza da qui ad Antares, per l’appunto.

La collana che abbiamo in mente con Jean Luc Bertoni sarà di certo particolare e ci proponiamo di unire in edizioni speciali delle chicche che andranno dalla ristampa di classici a nuove proposte passando anche per il fumetto. Un progetto ambizioso come l’editore di Perugia che è noto per la sua vulcanicità e attività nei molti festival culturali a cui partecipa e spesso promuove in prima persona.

Lo ringrazio per aver pensato a me (ovviamente, trattandosi di fantascienza ci ho dovuto pensare quei lunghi tre o quattro nanosecondi prima di dirgli: “ok, dove devo firmare?”), ma un ringraziamento doveroso va anche a Lorenzo Bernasconi e alla sua casa editrice Isenzatregua di Riva del Garda perché questo è merito anche del clamoroso successo de “Il futuro di una volta”.

 

p.s. ma come sarebbe a dire cos’è un Unità Astronomica. 1 UA = 149.597.870,707 di chilometri… ovvero la distanza media fra il nostro Pianeta Terra e il Sole.
Forza ragazzi, almeno le basi… non mi fate fare brutte figure!

(Foto Antares di Roberto Mura – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=125248915  )