“Fino all’Avalon” è il bel romanzo di esordio di Silvia Pederzolli.
Pubblicato da “Isenzatregua edizioni” nel 2023 rientra pienamente nel filone fantasy della Sword & Sorcery ma anche in quello del Urban Fantasy in cui le vene magiche corrono parallele (non sottostanti come in “Nessun dove” di Gaiman o nascoste come in Harry Potter) al nostro mondo quotidiano.
Questo sincretismo non è l’unico che opera l’autrice trentina, che riesce a coniugare, con la sapienza propria di chi conosce ciò di cui parla in modo approfondito, un’alleanza fra wicca, magia celtica e cavalieri cristiani, in un eterna lotta contro il male che, per quanto rispetti tutti i cliché della inevitabile lotta contro le forze del male, non cade mai nel banale e il ritmo dell’azione porta divorare l’opera in poche, piacevoli, ore.
Silvia è stata ospite della nostra Konka, grazie all’associazione Thyrus e al suo progetto (ormai praticamente realizzato) di regalare un drago di acciaio alla città di Terni, per presentare il suo libro nella Biblioteca Comunale ed è stata l’occasione di scambiare con lei qualche piacevole riflessione.
Cominciamo subito con le domande difficili: perché hai deciso di scrivere un fantasy?
Perché non si può vivere in un mondo fatto solo di realtà! Mi piace pensare di possedere un universo parallelo, dove ogni tanto mi rifugio ed è anche dove la mia fantasia vive e crea. Ed è lì che vado a scovare la maggior parte delle mie idee per i capitoli. Una volta connessa al mio universo, le parole scorrono veloci. È una cosa che auguro a tutti i ragazzi di oggi, di preservare (e continuare a coltivare) la loro fantasia.
Quindi per te scrivere fantasy è un rifugio? Leggendoti e conoscendoti non ti ci vedo a fuggire… sbaglio a dire che comunque nel tuo fantasy proponi il mondo come lo vorresti?
No no non sono certo un tipo che fugge…anzi!! La vita però non sempre è facile, per questo un rifugio carico di meraviglia è un posto che tutti dovremmo avere. Poi sarebbe bello prendere un po’ di quella magia e trasportarla nel mondo, per questo le basi del mio libro sono i grandi valori: amore, amicizia, lealtà, giustizia e rispetto.
A proposito di fantasy, qual è il tuo preferito? Il classico dei cavalieri della tavola rotonda? La terra di mezzo tolkienana? Il contemporaneo con la magia sottostante come harry potter?
Il mio libro preferito è l’Alchimista di Coelho. Anche se leggo di tutto (Joyce, Woolf, Sepulveda, Falcones, Zafòn) i fantasy sono da sempre i libri che amo di più. Lo hanno criticato in tanti ma a me è piaciuto moltissimo Twilight, poi c’è il mitico Harry Potter e bellissima anche la saga degli Shadowhunters. Ultimamente ho letto Le nebbie di Avalon e mi è piaciuto da morire!
Avalon mi ricorda qualcosa… ah già il tuo! Scherzi a parte, quanta Silvia c’è nella tua protagonista Myriam?
Ahahahaha!!
Ce n’è ce n’è, anche Myriam si è trovata nell’oscurità, ma l’ha affrontata e ha lavorato tanto su se stessa per riuscire a tagliare i fili oscuri del passato e ritrovare la sua bellissima Luce!!!
Ecco sulla luce, che è un po’ l’elemento chiave del tuo romanzo. Ti faccio una domanda da mille punti (e ti prego di non citarmi Corrado Guzzanti nella risposta) questa luce la dobbiamo cercare nel mondo esterno o nel nostro mondo interiore?
Bella domanda! Pensandoci… direi da entrambe le parti. E’ importante in primis trovarla dentro di noi, ma io spesso la cerco anche negli altri. Mi piace incontrare persone cariche di Luce, perché solitamente hanno tanto da offrire.
Va bene Silvia, ti lasciamo tornare nella tua Trento però solo dietro la promessa che nel tuo prossimo libro troverai il modo di inserirci un drago… dai almeno uno piccolo sennò il nostro Thyrus si arrabbia!
Noooo non vorrei mai far arrabbiare Thyrus!! Vedo se riesco ad inserirlo, certo, anche se secondo me merita una storia speciale, tutta sua, magari creata proprio da un bravo scrittore ternano come te Alessandro!!!