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Aspettando la fine del mondo. Il Tubolario batte le Demenze Artificiali 3 a 0

Pubblicato il 5 Mar 2024

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“Onorevole ci può dire che ne pensa delle dimissioni del Direttore Generale dell’Eni?”

“Guardi francamente ritengo che il nuovo soggetto sociale estrinseca il riorientamento delle linee di tendenza in atto con criteri non dirigistici potenziando e incrementando quale sua premessa indispensabile e condizionante il coinvolgimento attivo di operatori e utenti

“Grazie onorevole, sempre preparatissimo… è davvero istruttivo parlare con lei!”

“Prego si figuri, dovere!

Eh, altri tempi.
Davvero altri tempi in cui la politica era costretta mostrarsi migliore del popolo che governava per dare l’esempio. Oggi, di fronte alla stessa domanda il poco onorevole di turno, ammesso che conosca l’argomento, esordirebbe nel migliore dei casi con un bel “Ma chi se ne frega, noi abbiamo i voti del popolo e andiamo avanti!“. E tralasciamo altre risposte che pure non sono mancate da trogloditi eletti in modo “democratico” nel nostro pappamento.

Tuttavia, non si poteva essere sempre sul pezzo, tanto più che il web non c’era e il no comment non era mai un buon segnale da dare all’opinione pubblica (di certo meglio di quello di aprire bocca e dargli fiato come si usa oggi, ma anche l’opinione pubblica non è più quella di una volta). Esperti semiologi del partito coniavano così frasi pronte da usare in ogni circostanza che pur non dicendo assolutamente nulla, facevano fare una bella figura al designato che doveva andare a parlare con i giornalisti.

Il meccanismo fu “svelato” dal Generatore Automatico di Piani Sanitari che finì sulle pagine del Corsera, ideato da Marco Marchi e Pierluigi Morosini di seguito realizzarono con la ditta Sebino tre tubolari: della politica, dello sport e dell’amore.

Oggi c’è la versione on line del Tubolario, mentre risulta introvabile quella cartacea.

Sette sezioni cilindriche ognuna con otto pezzi di frase che, pur mischiandoli, ne formano sempre una grammaticalmente corretta (oltre dieci milioni di possibili combinazioni) ma dal contenuto così generico da risultare buona per ogni occasione. Se ad esempio il politico di prima avesse risposto: “Il quadro normativo presuppone la ricognizione del bisogno emergente secondo un modulo di interdipendenza orizzontale non sottacendo ma anzi puntualizzando nel rispetto della normativa esistente la trasparenza di ogni atto decisionale” la bella figura era assicurata lo stesso e la diplomazia del non aver detto nulla anche.

Era il 1978, un sistema molto più funzionale delle Demenze Artificiali che gestiscono le chat-gpt che vanno tanto di moda ma che portano i loro utenti a far delle figure spesso misere.

In più il tubolario aveva la bellezza di funzionare anche senza connessione on line, cosa che è sempre sottovalutata ma molto utile.

Infine anch’esso può essere considerato una macchina di Turing (almeno nella versione automatizzata on line) con scelta decisionale multipla a base 0 e 1, esattamente come gli algoritmi di accumulo informazioni che sono dietro le chat gpt; ma le persone che lo hanno progettato non avevano la pretesa di chiamare Intelligenza Artificiale qualcosa che non potrà mai assomigliare ad una forma di intelligenza. Animale, vegetale o positronica che sia.

3 a 0 per il Tubolario e l’algoritmo muto.