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La bambola

Pubblicato il 3 Feb 2015

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Onde sulle onde Trepido sognare

Fremito che assale parte e poi ritorna

Fini delle fini Freddo dei più freddi

Trepido tremare ghiaccio che mi assale… (Ustmamo)

Era bastato un anno insieme a lui, e lei si era trasformata in un fantasma

Non si sentiva il corpo,

non si sentiva le braccia, le gambe

non sentiva la fame,

sentiva solo il freddo

Percepiva il proprio corpo come un accessorio che trascinava con se senza volontà.

Quell’amore l’aveva divorata:

era stato un fuoco che prima aveva bruciato forte

e quando dalle fiamme, il suo corpo era rinato luccicante come l’oro,

lui aveva pensato bene che fosse il momento di affondare il coltello.

Certo, lei non se lo aspettava, e così non aveva mostrato tanta resistenza.

Aveva pensato che il corpo non le fosse poi tanto necessario, se le rimaneva l’anima.

Inoltre lui prometteva che l’anima, liberata dal corpo

avrebbe occupato anche lo spazio lasciato libero da quest’ultimo

ingrandendosi e rendendola più preziosa,

E allora fetta dopo fetta… via tutto

Lui le diceva I vestiti sono troppo appariscenti,

e lei rispondeva va bene amore mio per te mi vestirò di sacchi

(lui) Il trucco non va bene amore mio, ti involgarisce

e lei per te sarò sempre acqua e sapone

(lui) Le scarpe troppo eccentriche,

e lei pensava ma tanto con le scarpe da ginnastica si sta più comode

E continuavano (lui) Ma come fa a piacerti questa musica?

(lei) perché a te quale piace? fammi sentire che forse piace anche a me

(lui) Ma che libri leggi, e come hai fatto in passato a leggere queste porcherie?

(lei)va beh consigliamo tu qualcosa di interessante

(lui )e poi te, cara mia, sei troppo disponibile:

se amica di tutti, e no, le amicizie vanno ridotte e selezionate,

poche ed esclusive, non vedi come tengono a me le mie amiche del cuore:

ci tengono così tanto che la preferita a volte

mi concede anche qualcosa di più dell’amicizia!

Anzi sarebbe meglio che tu avessi solo me come amico

perché questa esclusività renderà il nostro amore ancora più unico e grande

Dopo un anno insieme a lui, lei si era trasformata in un fantasma.

Vagava nei giorni senza pesantezza,

si sentiva come sfuggire dal suolo

Non riusciva più a rimanere ancorata a nulla,

Mentre all’inizio l’amore per lui aveva riempito la sua anima

in un’esplosione che aveva mandato in pezzi il corpo infiammandolo

Ora sentiva solo il freddo dell’anima scoperta senza il corpo,

un freddo che faceva male

Tutto sentiva indifferente, tranne forse lui,

ma anche questo sentire era cambiato, era una necessità che odiava.

E della necessità voleva liberarsi,

ma ogni volta che ci provava, un dolore lancinante la scuoteva

Dai tentativi usciva sconfitta e distrutta

con l’anima ancora più rigonfia di dolore invece che d’amore.

E quando credette di non farcela più,

quando fu sicura che da quella discesa non sarebbe più risalita

un pezzettino di corpo fece ricomparsa

Le si attaccò addosso senza preavviso,

se lo ritrovo lì a darle pesantezza.

La sensazione le piacque e la volle condividere con le amiche:

quelle che erano state allontanate ma che volevano ancora esserci.

In verità a qualcuna l’anima senza il corpo aveva fatto schifo

e non aveva voluto sapere più nulla di lei,

ma altre si rivelarono disposte a lottare per riattaccare i pezzi alla cara amica.

Allora c’era stato chi aveva preso le braccia e le aveva rimesse al suo posto

chi aveva preso le gambe e. cammina oggi, cammina domani,

si era accertata che si fossero riattaccate bene.

Il busto si riattaccò da solo:

un giorno che lei decise di tornare a giocare al suo sport preferito,

alla fine dell’ora passata tra sudore e divertimento, se lo ritrovò addosso.

Il compito più grande però, se lo prese chi decise di vegliare sulla testa,

perché questa non si ristaccasse e lei tornasse ad essere assente.

Era l’amica che le stava più vicino e poteva controllare meglio di tutte,

naturalmente prese questo impegno con tutto l’amore e la fermezza necessari:

dopo lacrime e notti in bianco, la testa era di nuovo ferma sul corpo.

La bambola era di nuovo completa e di nuovo se stessa.

Solo il cuore era sordo…

ma sarebbe dovuto passare ancora del tempo,

prima che arrivasse qualcuno che tornasse a farlo battere forte.