Narrativa

ZAKINTHOS 2002 (Ovvero: un viaggio in moto e d’amore)

Pubblicato il 12 Mag 2014

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12/8/2002 (prologo)

Osservo la BMW F650 che ho comprato da poco, usata ma in buone condizioni (o almeno cosi pare). Domani affronterò di nuovo un viaggio in motocicletta dopo la mia esperienza di qualche anno fa in Puglia; Stefi sarà la mia compagna di viaggio… purtroppo per lei dovrà portare il peso dello zaino (oltre a quello della mia presenza) visto che quel rincoglionito del concessionario è riuscito a non far arrivare le borse laterali in tempo.
Intanto il tempo peggiora, ha ricominciato a piovere, il termometro è arrivato a 12° C…. ma che cazzo, è Agosto!!! è estate…. cosa deve fare un poveraccio che lavora tutto l’anno per meritarsi una vacanza come si deve?
Speriamo che la pioggia ci consenta di arrivare ad Ancona in tempo per prendere il traghetto, intanto faccio gli scongiuri e preparo gli impermeabili.

13/8/2002
Un tramonto stupendo conclude questa prima giornata di viaggio. L’ho osservato dal ponte del traghetto della Minoan Lines che collega Ancona e Patrasso… peccato quel po’ di foschia che si intravede all’orizzonte… non riesco a vedere neanche sul mare questo benedetto raggio verde… chissà se esisterà poi.
Il viaggio è stato perfetto, niente pioggia, nessun problema meccanico (lo confesso qualche timore ce l’ho sempre con le moto usate) e ora anche il mare è liscio come il petrolio.
La moquette del ponte interno ci ospiterà per la notte (Stefi ha prima valutato se c’era qualche modo per pulirla… poi ha rinunciato mestamente), i marinai greci non vogliono che si dorma sulle poltrone, e che cavolo… capisco l’eleganza ma è meglio vedere l’accampamento per terra? Bah.
Ma dicevo del tramonto, davvero stupendo…. o forse è il fatto di vederlo mentre si viaggia che lo rende tale… la bandana legata al collo, la tua ragazza spettinata dal vento, la gente che lavora che ti guarda con invidia…
Non abbiamo dietro la nostra tenda, sempre a causa di quel demente del concessionario abbiamo dovuto lasciarla a casa perché lo zaino era già pieno oltre il limite, dovremo trovare da dormire… dicono che in Grecia sia facilissimo come prendere il caffè… staremo a vedere.
Dobbiamo ancora decidere… Zante o Cefalonia? Boh, la Routard parla bene di entrambe, un fiorentino che dorme sulla moquette vicino a noi ci ha detto che dovremmo andare verso il Peloponneso… beh, magari l’anno prossimo quando ho le borse laterali, altrimenti Stefi si rompe la schiena! Che tipo questo fiorentino!, si è fatto tutta l’autostrada Firenze Roma su uno scooter 125… roba che se lo fermano gli sequestrano anche la casa oltre che lo scooter. Ha detto che è il ventesimo anno che va in Grecia, sua madre era greca e lui parla benissimo la lingua (per noi incomprensibile come un quadro moderno).
Ma sarà davvero così bella ‘sta Grecia? Mah… io mi ricordo che qualche anno fa mi stava cosi sulle scatole… non mi ricordo neanch’io perché… forse era invidia… tutti quelli che potevano viaggiare andavano in Grecia e io avevo sempre troppi pochi soldi per seguirli… quando tornavano ne decantavano i mari le spiagge e blah blah blah… e io mi consolavo con Bisio che cantava “Ma che cazzo, tutti quelli che ritornan dalla Grecia sono stati sopra un’isola deserta tipo c’hai presente due chilometri di spiaggia vuota, ma contando tutti quelli che mi dicono ‘sta cosa io mi chiedo quante cazzo di isolacce deve averci questa merda di una Grecia…” Rapput .. che cavolo avevo vent’anni… e “a vent’anni si è stupidi davvero…” no cazzo non cominciamo con le nostalgie…
Voglio leggere piuttosto i consigli della guida Routard su come accattivarsi le simpatie dei greci… ne avremo bisogno.

p.s. Mi manca il mio gatto! Mao mi ha adottato da meno di un anno ma è già diventato il padrone di casa!!

15/8/2002
Sono in Grecia!
Precisamente ora sono sulla spiaggia di Psaos a nord di Zacinto.
Alla fine siamo andati a Zante… abbiamo deciso di prendere il primo traghetto in partenza da Kyllyni ed in questo modo l’isola di Foscolo ha vinto il ballottaggio con Cefalonia.
Che viaggio da Patrasso a Kyllyni.. le strade greche sono molto peggio di come le aveva descritte la Routard.. e di certo non ne aveva parlato bene!
Ma come guidano questi greci poi…. mentre andavo tranquillo a un centinaio di chilometri orari mi ha sorpassato un motorino (giuro! un motorino tipo il famigerato “Beta” , da noi non si vedono quasi più) sfrecciandomi accanto neanche fossi andato in bicicletta… pazzi, sono dei pazzi!!
Ma il vero momento di crisi è stato sul traghetto Kyllyni – Zacinto… per poco non rivedevo il pranzo della Pasqua del ’93!
Comunque scesi sull’isola tutto è andato a posto… cioè.. qui è proprio come la raccontano, scendi dal traghetto e ci sono quelli che ti dicono “Italiano? Camere? Seguimi”. Ecco cosi abbiamo conosciuto Dimitri il nostro padrone di casa. CI ha portato a Tsillivi, cittadina turistica nell’est dell’isola.
È un posto veramente carino quest’isola, l’unico problema è che sembra essere un impresa ardua trovare una spiaggia non affollata, Zante è stracolma di turisti inglesi che hanno conolizzato tutte le cittadine ed anche le spiagge di conseguenza sono stracolme.
Però girovagando con la moto qualcosa di non troppo affollato si trova, come oggi la spiaggia di Psaos per l’appunto… nel baretto qui vicino ho gustato il mio primo caffè greco… me ne avevano parlato tutti male, Stefi mi si era raccomandata di non prenderlo (per lei non è a prima volta in Grecia), ma invece l’ho trovato buonissimo. Certo, quando te lo portano devi aspettare con calma che si depositi altrimenti ti ustioni la lingua e ti sembra di avere in bocca della sabbia… ma che cavolo… chi è che qui non ha dieci minuti per non prendersi con calma un caffè? Almeno in vacanza gustiamocelo.

p.s. A Stefi la bandana in testa sta proprio bene.

p.p.s. Mao?

17/8/2002
Zacinto è un paese finto, bello come un Renoir ma completamente finto dalla testa ai piedi.
L’unica cosa “vera” che abbiamo incontrato era la processione che Stefi ha preso letteralmente di petto rischiando l’espulsione dall’isola.
Anche le pannocchie di granturco abbrustolite sono vere… ma per tutto il resto è una finzione per turisti, sarà che è Agosto… si lo so che bisogna cambiare mese per viaggiare.. fatemi prima cambiare lavoro e poi cambierò mese di viaggio.
In compenso l’isola ha molti luoghi veri, stiamo cominciando a scoprire delle spiagge stupende dove non c’è nessuno, solo mare, pesci, sole… e quando ti stanchi prendi la moto e raggiungi il classico “baretto” che ti prepara l’immancabile Nescafè Frappè, bevanda che può dare dipendenza da caffeina ma che per tirare su la pressione dopo ore di spiaggia è l’ideale. Caffè solubile, acqua, latte e zucchero, frullato per un paio di minuti ed ecco là il frappè di caffè, o Nescafè Frappè come lo chiamano qui.
Si lo so che io boicotto la Nestlè… ma qui c’è solo la Nestlè… che boicotto? Mi faccio mandare il caffè da casa?
Ma il resto dell’isola non è molto globalizzato… ad esempio assolutamente fuori dal mercato globale ci sono i pitta-gyros che in genere costituiscono il nostro pranzo e la nostra cena. La pitta è una specie di piadina ma più spesse e più pastosa, il gyros è la carne di maiale, tagliata e arrostita in girarrosti. So che sto per dire una bestemmia da umbro quale sono, ma questo maiale è più buono anche della nostra porchetta! Sarà la salsa allo yogurt che ci mettono (com’è che si chiama? Ah si… Tzatziki) sarà che è un sapore che mi insegue da Barcellona… Boh! Mi piace da impazzire!

p.s. Mi fa impazzire anche Stefi con gli occhiali da sole

p.p.s MAOOO! Oggi ho chiamato a casa quando sapevo che più o meno mia madre era andata a dargli da mangiare e l’ho sentito che miagolava… povero piccolo, si sentirà solo!

18/8/2002
(Ore 3.30 del mattino, mi sveglio da un incubo tremendo. Chiamo a casa e mia madre mi dice che Mao è morto, allora mi precipito a casa con la moto ed arrivo dopo pochi minuti, entrando vedo il mio gatto che sta seduto sulla ringhiera del terrazzo come suo solito. Esulto, ma come provo a chiamarlo lui salta di sotto. Mi affaccio e ci sono decine di gatti che miagolano attorno ad uno, immobile sull’asfalto con la testa schiacciata.
Non ho bisogno di guardarlo meglio per sapere che è Mao.
Proprio come non ho bisogno dello psicanalista per sapere che ho sognato di mio padre.)

Ah, oggi è domenica? Pensa un po’ te… ho finalmente perso il senso del tempo, ecco cosa mi piace del viaggio, non te ne frega niente del lunedì del martedì… e non te ne frega niente neanche delle ore, dormi quando hai sonno, mangi quando hai fame cosa te ne frega se non sono le una o le venti?
Gerakos Bay, ovvero la spiaggia delle Caretta- Caretta, tartarughe su cui si basa tutto il merchandising dell’isola. Queste tartarughe vengono a deporre le loro uova qui, e i luoghi dove le depongono sono protetti con delle gabbie di acciaio per non farle calpestare. Nella spiaggia non si può stare dopo le 19.00 perché dopo il tramonto possono venire queste Carette per l’appunto, a deporre altre uova.
Mah… con la spiaggia cosi affollata mi sembra difficile che basti mandare via i turisti dopo le 19.00 per convincerle che non ci sono pericoli. Tutto è possibile comunque e noi seguiamo scrupolosamente le regole.
Il sabato sera a Tsillivi è il classico sabato sera di un posto di mare.. il classico sabato sera di un posto di mare dove ci sono gli inglesi in vacanza dico.
Un po’ di ubriachi, comitive che cantano “here we go” eccetera eccetera.. qui non ce ne sono troppi da essere molesti ma ci hanno consigliato tutti di stare alla larga da Laganas perché quella è zona loro e gli italiani non sono ben visti.
Si forse ho dei pregiudizi in merito… ma come si fa a non averne dopo aver visto nei supermercati gente che di fronte al figlio di sei o sette anni compra venticinque stecche di sigarette e qualche litro di J.B. esultando per aver risparmiato una decina di sterline?
Lasciamo perdere… anche perché ora (che ora è? Tempo imprecisato di un pomeriggio di una domenica d’estate in Grecia) sono in un sogno… non so neanche come si chiama questo posto, siamo vicino ad Alyves dove prima o poi andremo a vedere le famose Blue Caves dove ogni cosa in acqua diventa blu… ma questa spiaggia è meravigliosa, fondo sabbioso, acqua cristallina, pesci che ti nuotano a fianco, Stefi in topless al mio fianco… cosa chiedere di più?

19/8/2002
A che punto del viaggio ti prende nostalgia di casa? Mah.. a parte il mio gatto ho già la nostalgia di questi posti se penso che fra poco meno di una settimana tornerò al lavoro.
Luoghi e personaggi di questi giorni:
Dimitri Giatras: il nostro affittacamere che è un tuttofare unico, mi ha anche riparato la freccia della moto stamattina… è conosciuto in tutta l’isola, da quello che abbiamo capito ha diverse strutture come la nostra. Praticamente un boss del turismo di Zante. Se vi serve una stanza chiedete di lui da queste parti.
Platanos: il fantastico ristorante dove siamo capitati per caso ieri sera, ha tutti i tavolini piazzati sotto questo immenso platano (da qui il nome del ristorante), delle zucche vuote con le candele all’interno per l’illuminazione, un coro di ex partigiani greci che pieni di retsina intonano canti patriottici (…come sono le sette fasi dell’ubriacatura spagnola? Non me le ricordo mai…). Tutto bellissimo, è stata la serata più romantica che abbiamo passato… ah… ovviamente il tutto contornato da numerosi gatti che vicino ai ristoranti ci sono sempre. Sono tutti magrissimi e da bravi felini ruffiani si farebbero spellare per un po’ di carne.
Ah la carne… ragazzi… mai mangiata una bistecca di maiale così buona, e credetemi so di cosa sto parlando… qui il maiale (e la carne in genere) è ottimo dovunque… ma al Platanos è divino. Credo proprio che i dei dell’olimpo venivano a cena qui la sera.
Retsina e Ouzo: La Retsina è il vino tradizionale greco, finalmente l’ho trovato (ovviamente al Platanos) e dopo il primo sorso che mi ha lasciato perplesso per il pungente sapore di pino devo dire che è buonissimo. L’Ouzo… che scoperta ragazzi… questo liquore d’anice che diventa opalescente con il ghiaccio è il modo migliore per chiudere un pasto. Starò scoprendo anche l’alcolismo? Ah no.. di quello sono già esperto.
I fiorentini: l’isola è piena di ragazzi fiorentini, sono tutti simpaticissimi, i nostri vicini (ovvero prede di Dimitri accalappiate all’uscita del traghetto) hanno adottato un gatto, Dennis lo chiamano, che è il certosino più magro che ho mai visto, dicono che vogliono portarlo a Firenze… ma non mi sembra molto intenzionato a seguirli. (E perché dovrebbe lasciare quest’isola?)
I romani: non ho niente contro i romani ci mancherebbe… è solo che quelli che abbiamo incontrato qui sono così… così…. così romani ecco. Allora, oggi mentre attraversavamo Volimes (un paesino al centro dell’isola dove fanno dei lavori tessili molto carini… ed infatti Stefi ha comprato tre tappetini come regalo per gli amici che non ho la minima idea di come faremo a trasportare visto che lo zaino era già stracolmo alla partenza), arriviamo ad un incrocio e ci si piazza davanti un signore sulla quarantina in sella al suo Tenerè con la sua compagna (entrambi senza casco… solo noi non seguiamo le tradizioni locali) e ci fa
– ndò annate? – , io lo guardo perplesso e dico
-bè sto cercando di tornare sul litorale…-
– ah te sei perso pure te eh? E qui nun mettono un cartello che sia uno li mortacci loro –
(sogghignando) – bè si effettivamente… –
– maa.. tu non sei de roma però! –
– ehm… no, la moto è targata Roma ma io sono di Terni –
– ah Terni, vabbè se semo visti –
Si appunto… vabbè.

Il nord dell’isola è veramente stupendo, la gente è molto più cordiale e disponibile, sarà che da queste parti inglesi ce ne sono pochini o per lo meno non sono molesti come a Laganas (ci siamo passati in mattinata, ce ne siamo andati subito… sembrava una brutta copia di Palma de Mallorca). Abbiamo risalito tutta la costa Ovest che sembra molto più selvaggia, I monti cadono a picco sul mare disegnando paesaggi meravigliosi, ed ogni tanto si aprono delle insenature da cartolina… credo che nei prossimi giorni verremo a dare un’occhiata.
Ma il nord dell’isola oggi, ci ha fatto una bella impressione, delle persone ho già detto ma anche il luoghi sono fantastici, ci sono le blue caves ad esempio che si raggiungono in battello. Sono delle grotte naturali dove il riflesso della luce è tale da far apparire blu qualunque cosa si immerga nell’acqua.
Il mulino a vento… ragazzi… che ridere! Sulla scogliera panoramica di Agios Nikolaos c’è questo piccolo mulino a vento, proprio al centro della piazzetta del belvedere, che stona con tutto il resto perché è l’unica costruzione verniciata e restaurata di recente… mi avvicino e vedo un cartello sulla porta del mulino… c’è scritto “to rent the wind mill ask to the barman” e mentre traduco perplesso… (noleggiare il mulino a vento? Per farci cosa? Per macinare le olive?) si apre la porta ed esce una coppia di turisti… prima di richiudere la porta intravedo un letto matrimoniale disfatto e delle scale che portano al bagno sopraelevato. L’apoteosi del Kitch!
Ma il pezzo forte della giornata è stato il tramonto sulla spiaggia del Navajo come lo chiamano qui. A descriverlo non sembra niente di eccezionale, una barca vent’anni fa naufragò su questa insenatura e dato che non avevano i documenti in regola tutti i marinai scapparono prima dell’arrivo della polizia. Il fatto è che questa baia è incastonata fra delle rocce altissime e dall’alto di queste (300 m. circa) si ha una visione mozzafiato dello strapiombo e il relitto della nave rende tutto un po’ irreale e onirico.
L’ambiente onirico è stato rovinato dal delirio di una nostra compatriota, che mentre stavamo in silenzio a gustare il panorama (era quasi ora del tramonto) ha cominciato ad urlare:
– una tartaruga, una tartaruga, guardate è una tartaruga –
la gente (per lo più straniera) la guardava con sospetto, io mi affaccio verso la spiaggia del naviglio guardo e gli dico:
– guardi signora che è un gabbiano…-
– no no ma che gabbiano, ma che scherza si vede proprio bene che è una tartaruga sarà appena uscita dal guscio!-
– Signora, guardi che le tartarughe quando nascono sono cosi piccole che è difficile che le vediamo ad occhio nudo da quest’altezza…-
– no no, che scherza? guardi, evidentemente queste sono più grandi quando nascono!-
– va bè signo’, che le devo di? È una tartaruga, si vede da come saltella del resto – e mi sono allontanato tra le risate di Stefi e del marito della turista.
Il tramonto sulla scogliera ovest di Zante ha ammutolito tutti i presenti e ha restituito la giusta atmosfera onirica.

 

21/8/2002
Avete presente quando state sognando qualcosa di cosi bello che non vi volete svegliare? Quando avete già sentito la sveglia e sapete che vi dovete alzare ma no, state cosi bene che non volete abbandonare quel sogno?
Ecco… sono in quella fase.
Porto Vromi, nel mezzo del nulla e forse anche meno del nulla.
Per arrivarci si deve imboccare una stradina scoscesa dalla litoranea ovest e si scende… in certi momenti sembrava che la strada finisse nel vuoto un metro dopo la ruota della mia BMW, poi si apre questo paesaggio incantato: un insenatura, degli scogli, un porticciolo piccolo piccolo e una terrazza di vimini con delle panchine per il piccolo bar li a fianco.
Un acqua meravigliosa che ti lascia vedere il fondale ad una decina di metri di profondità mentre ci nuoti sopra, il maltemi che soffia e ti asciuga senza farti sentire il caldo… sono seduto in panchina con una birra fredda in mano e l’unica cosa che vedo è un mare azzurro che si perde all’orizzonte… ci vorrebbe una colonna sonora adatta… e il barista mette “the dark side of the moon” ….. NON VOGLIO SVEGLIARMI, NON VOGLIO SVEGLIARMI, NON VOGLIO SVEGLIARMI, NON VOGLIO SVEGLIARMI…. devo pensare a qualcosa che mi leghi a quest’isola per sempre… non devo pensare all’imminente ritorno.. cos’ho qui? I biglietti per il traghetto del 24….AAAAAAAAAAAARRRRGGHHH
Spengo la sveglia e ritorno sotto le coperte ancora un po’… inventerò una scusa per il ritardo…

23/8/2002
Oggi è stato il nostro ultimo giorno sull’isola… oggi al posto dei fiorentini (che sono partiti senza Dennis) è arrivato una coppia di Roma.
– si sta bene qui vero? – ci chiede mentre siamo sulla veranda
– eh si, è proprio meravigliosa quest’isola – fa Stefi.
– lo so, lo so.. io è il secondo anno che ci vengo. Stavo a Cefalonia fino a ieri ma so’ scappato e so’ tornato qui. –
– è cosi brutta Cefalonia? – chiedo io
– ma no, non è che è brutta… è bella come qui, anzi… le spiagge sono pure meglio… ma sai…. insomma non è la stessa cosa, non è turistica come qui, non ci sono discoteche.. e poi ci sono solo i ristoranti greci, niente fast food… cose cosi insomma… poco turistica.- (Sigh, partiamo subito? Vabbè lasciamocela per l’anno prossimo)- qui invece dai, si sta meglio, c’è più movimento… e poi anche l’anno scorso ero qui… quindi quest’anno mi sono ripetuto… stessa isola, stessa camera, stessa moto… ho cambiato solo la ragazza! –
– Che signore! – penso io mentre Stefi lancia uno sguardo compassionevole alla ragazza che torna in camera mestamente.
Vabbè, so’ romani…. comunque sempre meglio dell’altoatesina che stamattina avrei voluto far volare dalle rocce di Porto Zorro… mi si avvicina chiedendomi indicazioni in inglese (eh eh, ci cascano tutti… maglia da football americano, capelli rossi lunghi e sciolti…), io gli dico che sono italiano e lei fa:
– Oh meno male, che qui non ci si capisce niente… certo che sono proprio dei poveracci questi greci, quest’isola fa schifo.-
– a dire il vero a me non sembra proprio… cos’è che ti fa schifo?-
– ma dai, ad esempio hai mai visto le indicazioni scritte in questa cazzo di lingua, non sai mai dove stai andando!-
– cioè fammi capire, ti stai lamentando perché in Grecia ci sono dei cartelli scritti in greco?-
(momento di silenzio… forse capisce di essere idiota… macchè)
– ma dai, cioè, anche da noi a Bolzano mettiamo i cartelli in tedesco però sotto li mettiamo anche in Italiano. –
– eh già, dovrebbero imparare da voi ad essere stronzi – e cavolo, quando ce vò, ce vò!
Decidiamo di tornare al platanos per la nostra ultima cenetta greca, declinando, fra l’altro, l’invito del vicino romano che ci voleva far conoscere il miglior ristorante di Zacinto; hai visto mai che fosse stato un mc donald?
Stasera non ci sono i coristi patriottici, ma l’atmosfera è romantica lo stesso… mastico piano il maiale e quasi quasi mi ci scende anche una lacrimuccia per quant’è buono…
– sei triste?- mi fa Stefi
– ma no… è che mi è entrato lo tzatziki in un occhio…-
Arrivederci Platano, arrivederci Retsina, arrivederci Ouzo, arrivederci gatti magri ruffianissimi felini, arrivederci Maltemi che non fai sentire i 40 gradi all’ombra, arrivederci caffè sedimentante…a vent’anni si è stupidi davvero e la Grecia è semplicemente meravigliosa.

 

21/9/2002 (perché la fine della vacanza è la fine dell’estate)

Finale 1
Io e Stefi siamo seduti sulla spiaggia di Tsillivi.
La luna si specchia nella baia, il rumore del mare è sufficiente a coprire le voci degli inglesi nelle strade dietro di noi.
La carta dei pitta-gyros appena aperta emana l’olezzo della carne di maiale, le birre ghiacciate sono nelle nostre mani e guardano insieme a noi i nostri biglietti del ritorno galleggiare nell’acqua del mare.
La prossima settimana arriveranno i nostri soldi sul conto corrente aperto alla banca di Zacinto, lunedì mattina spediremo i telegrammi con cui daremo le dimissioni dai nostri posti di lavoro, martedì andremo a vedere quella casa ad Agios Nikitas che era in vendita e sembrava davvero carina, venerdì con i parenti (sconvolti) arriverà anche Mao e poi… e poi vivremo qui, affittando camere, forse aprendo un ristorante, forse un bar. Vivremo qui di quello che avremo in uno dei pochi posti dove ci è sembrato possibile ripartire da zero.

Finale 2
Io e Stefi siamo sdraiati ancora una volta sulla moquette del traghetto che da Patrasso ci riporterà ad Ancona, lei legge il libro di P.K.Dick che le ho passato, io scrivo queste poche righe di commiato dal nostro piccolo viaggio. Entrambi pensiamo alla nostra casa e a Mao che ci aspetta con le sue fusa.
Ogni giorno mi sento più vicino a lei e la cosa più bella è avere la sensazione che questo sentimento sia contraccambiato.
La Grecia è stupenda, l’anno prossimo abbiamo già deciso entrambi di tornarci, Cefalonia, Lefkada o il Peloponneso? Vedremo… magari per allora qualche amico avrà comprato una moto e saremo un piccolo gruppo… magari per allora i problemi sul lavoro saranno risolti e potrò permettermi più di sette miseri giorni lavorativi…magari per allora…. ma chissà quanto tempo ci separa dalla prossima estate.

Finale 3
La mia moto ha divorato i chilometri con la mia stessa rabbia ed in soli sessanta minuti mi ritrovo già ad Osteria del Gatto, paese che è esattamente a metà strada fra Ancona e Terni, Stefania è sul treno che fa lo stesso percorso su rotaia.
Sono ben trentaquattro ore che non ci parliamo, le ho contate.
L’ultima cosa che mi ha detto è che domani pomeriggio verrà a prendere la sua roba e mi ha pregato vivamente di non farmi trovare dentro casa.
Il Jack Daniels calma i miei nervi ma non le mie lacrime, non riesco a pensare e neanche a ricordare cosa è successo.
Per cosa abbiamo litigato? Sciocchezze probabilmente.. ma non è sempre cosi che finiscono le storie normali credute speciali?
Cosa ci siamo detti? Oscenità. Cattiverie che ora bruciano in petto e nello stomaco e che comunque non sono nulla rispetto a quello che passerò stasera riassaporando dopo due anni l’amaro sapore di un letto vuoto.
E per di più dovrò anche spiegare al mio gatto che siamo rimasti soli.