La linea gotica. Sandman, il capolavoro di Neil Gaiman spopola anche su Netflix
Now I lay me down to sleep,
I pray the Lord my Soul to keep
If I should die before I ‘wake,
I pray the Lord my Soul to take.
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Ora mi stendo nel letto a dormire
Prego il Signore di proteggere la mia anima
E se dovessi morire prima di svegliarmi
prego il Signore di prendere la mia anima
L’inquietante preghiera che ascoltiamo recitare dai bambini in procinto di andare al letto, in molti film che arrivano da oltreoceano, è contenuta in uno dei testi di scuola più antichi della storia americana, il “New England Primer” .
Perché questo appello al Signore così strano? Probabilmente per li misterioso fenomeno della “morte nel sonno” di molti bambini fino all’età preadolescenziale, fenomeno ancora inspiegato fra l’altro.
La figura di un dio che governi il regno dei sogni, connesso ma diverso da quello dell’aldilà, è documentata fin dai tempi degli egizi e in seguito “la piccola e la grande morte” sono state connesse praticamente in tutte le teogonie (“Sogni, quelle piccole visioni della morte. Come li odio.” Così scriveva Edgar Allan Poe).
“L’uomo della sabbia” è una figura della mitologia nordica, costui spargeva della sabbia sugli occhi dei bambini per farli dormire e fare buoni sogni. Figura ripresa in una sua fiaba di Hans Cristian Andersen in cui l’omino del sonno è il fratello gemello della morte, la sabbia qui è misteriosamente diventata latte, ma le assonanze sono più che chiare.
Nei fumetti DC comics invece la figura di Sandman è presente fin 1939 ed è stata creata da Gardner Fox. Wesley Dodds è stato il nome del primo alterego del supereroe, l’identità di tutti i giorni insomma. Il Sandman di allora ovviamente rispecchiava le caratteristiche degli action comics, la sua peculiarità era di indossare una maschera antigas per proteggersi dai vapori che “sparava” con la sua pistola per addormentare i criminali.
Il personaggio viene quindi ripreso ed elaborato da sua maestà Jack Kirby negli anni ‘70 che, al passo con i tempi, lo rese un “uomo in calzamaglia” in grado di controllare e vedere i sogni altrui attraverso gli schermi nel suo covo, con una polvere magica in grado di addormentare chiunque e due incubi viventi al proprio servizio come assistenti.
L’inserimento degli incubi viventi conferisce il primo grado di paranormale al personaggio; ed è a questa versione che la serie NetFlix del 2022 ha fatto omaggio. Jed, il fratellino perduto di una dei personaggi principali, è inconsapevolmente prigioniero di un incubo e si vede nella sua versione onirica come quel Sandman dei fuemtti di Kirby. Un costume giallo e rosso molto appariscente, ma per gli anni ’70 era normale (vedere il primo Daredevil, il primo Wolverine, Wonder Woman, etc.) .
Tralasciando altri riadattamenti, è l’arrivo di Neil Gaiman alla fine degli anni ‘80 come sceneggiatore/scrittore della serie che rende Sandman uno dei fumetti più apprezzati degli ultimi decenni.
De-umanizza ancora di più il personaggio rendendolo praticamente divino, unisce le mitologie nordiche e mediterranee e il ruolo dell’Uomo della Sabbia è ricoperto proprio dal Morfeo della mitologia ellenica.
Crea inoltre un nuovo gruppo di personaggi “Gli Eterni” di cui Sogno/Sandman/Morfeo fa parte insieme ai suoi fratelli: Desiderio, Morte, Distruzione, Disperazione, Destino, Delirio. Insieme compongono un bell’esempio di famiglia disfunzionale come si direbbe oggi. Da notare come la traduzione in Italiano di Sogno e Morte faccia perdere la loro peculiarità di iniziare tutti con la lettera D.
Gli Eterni sono al di fuori del tempo e dello spazio umano, gestiscono i loro domini di competenza, ma interagiscono con gli umani anche se non è mai ben chiaro quali dovrebbero essere i limiti di questa interazione. Ad ogni modo è proprio questa loro frequente commistione al di fuori dei propri domini che genera le meravigliose storie oniriche di Neil Gaiman, in cui in questa sua produzione ha probabilmente raggiunto il suo apice di creatività (senza nulla togliere agli altri suoi capolavori: American Gods, Coraline e Stardust ovviamente).
Curiosamente lo stesso Jack Kirby aveva lanciato, pochi anni prima, la serie degli Eterni con la Marvel (l’altro lato della diarchia del fumetto americano, rivalità quasi incontrastata da “terzi” che continua anche oggi) nel 1976. Tuttavia l’assonanza è solo nel nome in Italiano, infatti nelle versioni originali i marveliani si chiamano proprio “The Eternals” mentre le creazioni di Neil Gaiman si chiamano “The Endless”. Basta leggere le storie per capire che non c’è nessuna somiglianza nei due lavori se non per qualche richiamo ad alcune divinità classiche. L’atmosfera, la narrazione, la poetica sono completamente differenti.
Le graphic novel di Neil Gaiman, pubblicate in Italia varie volte nel corso degli anni, in varie serie, con varie case editrici (cosa che fa sempre impazzire i collezionisti, capire chi sta pubblicando cosa e, soprattutto, se le nuove pubblicazioni hanno storie nuove e/o diverse da quelle già in possesso è quasi impossibile… ok chiusa la piccola polemica gratuita NdA), sono state riadattate per la realizzazione della stupenda serie Netflix del 2022.
Curata dallo stesso autore vede l’attore Tom Sturridge nei panni di Morfeo e, pur mutando diverse cose rispetto ai fumetti (soprattutto Joanna Costantine prende il posto di John Constantine, probabilmente la cosa è funzionale per non avere due personaggi maschili troppo forti, ma l’idea di un cross-over con Keanu Reeves ci gustava) rimane totalmente fedele allo spirito del personaggio.
Senza spoilerare troppo una serie che è obbligatorio vedere per gli amanti del fantastico, possiamo dire che Sandman ti costringe a fare i conti con te stesso più di una seduta psicoanalitica.
Quasi ogni aspetto dell’umana natura è messo sotto la lente dell’autore. Una vera e propria dissezione e analisi di ogni umana emozione, sogno o speranza.
Di momenti memorabili in questa prima serie se ne possono trovare diversi per ogni puntata, però vogliamo puntare l’attenzione su una delle puntate più dure e forse più controverse, la quinta; “24/7”.
Sandman ha tre talismani con cui domina il regno dei sogni e crea con questi sia sogni che incubi: la polvere, l’elmo e il rubino. Il furto di queste tre cose da il via agli avvenimenti narrati dalla serie.
Il rubino ha il potere di rendere reali i sogni, quindi chi lo possiede ha la possibilità di realizzare ciò che vuole, Sandman in questa puntata combatte per riprendersi questa gemma.
É in possesso di un uomo che odia le menzogne e il suo desiderio è quello di vivere in un mondo in cui nessuno possa mentire. Inseguito da Sandman si rifugia in una tavola calda sempre aperta (24/7 per l’appunto) e lì inizia ad osservare le persone. Una cameriera che sogna di scrivere un libro ma che in realtà non ha mai scritto una pagina, una coppia perfetta che in realtà si odia perché lui è un omosessuale represso lei praticamente una ninfomane, una ragazza in ansia per la sua compagna a cui ha evidentemente fatto qualche torto, un giovane in cerca di lavoro disposto a quasi tutto per ottenerlo.
L’usurpatore del rubino costringe le persone a togliersi “le maschere” che indossano per apparire “normali” e a confessare i loro segreti più reconditi. Il risultato però è sconcertante: dopo poco tutti i “liberati dalla maschera” muoiono, suicidandosi o uccisi da chi li odia.
Sandman che è giunto tardi per salvare i presenti impartisce quindi all’usurpatore un ultima lezione prima di annientarlo. Non tutto ciò che è falso è menzogna. Non tutte le bugie che raccontiamo agli altri sono fatte per ingannarli, spesso sono solo espressione della nostra volontà di essere persone migliori. Senza avere la possibilità di dipingerci migliori di quello che siamo il mondo andrebbe presto in rovina.
Chapeau Mr Gaiman!
Recuperate tutto ciò che potete di Sandman, è senz’altro uno dei classici del futuro.