Poche cose al mondo mi risultano tanto difficili da capire come la capacità della Juventus di Andrea Agnelli di fare delle enormi figure di… ci siamo capiti.
10 scudetti e coppe varie non riescono a far dimenticare i trattamenti riservati a Claudio Marchisio (che pure da grande signore ha fin troppo abbozzato) e oggi a Paulo Dybala.
Una rottura, quella con l’argentino, che ha del kafkiano: accordi di massima, trattative al ribasso, rifiuti incomprensibili, per quello che resta, al di fuori di ogni dubbio, uno dei migliori calciatori in circolazione.
Coloro che parlano di giocatore fragile, di promesse non mantenute, sono probabilmente gli stessi che avrebbero mandato via Del Piero nel 2001 (“segna solo su rigore, non serve a niente“) e per cui Roberto Baggio dopo il mondiale del ’94 era un giocatore finito e gioirono del passaggio al Milan
Chi chiacchiera dovrebbe dare un’occhiata ai numeri, e già che c’è domandarsi che senso ha avuto mettere mano a un reparto di attacco perfetto Dybala-Higuain (Stagione 2017/18: Dybala 46 presenze – 26 gol, Higuain 50 presenze 23 gol) che non aveva nulla da invidiare a nessun team europeo, per prendere CR7 a fine carriera (per inciso, con il marziano portoghese ci è andata fin troppo bene, pochi dimostrano la sua professionalità in cambi di casacca a fine carriera).
Numeri dicevo.
Paulo Dybala con la Juventus: 291 e 115 gol a cui andrebbero aggiunti gli assist, i rigori procurati e, per onestà, i minuti non giocati a causa di un Allegri (e stendiamo un velo pietoso sui due precedenti) che non ha saputo mai trovare non un gioco ma neanche una formazione fissa a questa squadra.
Ad ogni modo numeri, non chiacchiere. Dybala con la juve in 7 stagioni ha una media gol di 0.40 a partita, cosa che per un attaccante anomalo, ovvero un fantasista come lui, è altissima.
Tanto per intenderci: Vlahovic (attaccante puro) con le tre stagioni a Firenze ha una media di 0.49.
Lautaro Martinez con l’Inter 0.41
Benzemà con il Real 0.54
Lukaku in tutta la carriera 0.48
Ibrahimovic ha una media 0.56 con il Milan, in passato 0.58 con l’inter e 0.30 con la Juve
Insomma in un momento in cui il calcio italiano non può neanche presentarsi a trattare per Mbappè o per Haland viene da chiedersi esattamente cosa abbiano in mente i dirigenti bianconeri (Angel Di Maria?).
Allora sarebbe stato molto più sensato accettare le offerte dello scorso anno, qualche decina di milioni di euro, senza plusvalenze, a rimpinguare le casse avrebbero potuto dare una parvenza di logica a questa vicenda.
Lunedì sera in campo si è vista una festa per Dybala non prevista. All’addio a Chiellini si è aggiunto l’addio a Paulo, con tanto di fischi ad Andrea Agnelli mentre andava a salutare la curva; ciò dimostra, semmai ce ne fosse stato bisogno, che Paulo si è guadagnato in questi anni un enorme rispetto in campo fra i suoi compagni (è infatti stato Bonucci ad impedirgli di andar via negli spogliatoi ma a costringerlo a salutare i tifosi). Tutto questo è una delle cose al contempo più belle e più kafkiane mai viste.
C’è chi parlerà di milioni, di egoismi, di vizi etc.
Io non posso sapere cosa ci possa essere dietro ad un’assurdità così gigantesca che una squadra come la Juve perda il ventinovenne Dybala a parametro zero.
Quello che so è che in un calcio in cui le squadre più amate vanno in campo con pigiami inguardabili per far contenti gli sponsor tecnici, in cui per capire a che ora giocherà la tua squadra devi far calcoli che in confronto quelli di Colombo per raggiungere le Indie con il sestante e le mappe (sbagliate) delle stelle erano semplici, di var che fermano il gioco per dieci minuti per assegnare calci di rigore a casaccio, di mondiali giocati d’inverno a 40 gradi fermando i campionati nazionali… in un calcio come questo dicevo, un giocatore che scoppia a piangere singhiozzando ininterrottamente davanti al tributo dei tifosi lo amerò per sempre a prescindere. E lo rimpiangerò a lungo temo, non da solo.
Ce la stanno mettendo tutta per allontanarci dalla maglia bianconera, e visto che oramai il calcio è cambiato ci possono riuscire facilmente.