Prima partita dell’Europeo di Caclio 2020, Italia 3 Turchia 0. Demiral (aut.), Immobile, Insigne.
La nazionale azzurra non è certo nota per gli inizi travolgenti nelle fasi finale di una competizione, anzi.
Lasciando stare l’unico Europeo vinto dagli azzurri 1968 quando nella fase finale non c’erano ancora i gironi, le partite iniziali dell’Italia hanno quasi sempre generato più dubbi che altro.
Pensiamo allo 0 a 0 con la Polonia nel mundial del 1982 che ci vide trionfare, al disastroso inizio di Usa ’94 in cui l’Eire ci sconfisse con un gol di Houghton, al pareggio con il Cile a Francia ’98… e agli europei non è andata meglio… dal terribile 3 a 0 che l’Olanda ci rifilò all’esordio nel 2008, allo 0 a 0 con la Danimarca nel 2004 che finì con il famoso “biscotto” nordico che sancì la fine del Trap sulla panchina azzurra.
Per ritrovare esordi vittoriosi ed esaltanti della nazionale azzurra bisogna andare all’europeo inglese del 1996 quando l’Italia di Sacchi sconfisse per 2 a 1 la Russia promettendo sfraceli per poi essere eliminata nelle successive due partite del girone, all’europeo del 2000 quando l’Italia di Zoff sconfisse la Turchia per 2 a 1 e inizio una marcia quasi trionfale che fu fermata solo al 90′ minuto della finale dal gol di Wiltord inevitabilmente seguito dal golden gol di Trezeguet nei primi minuti dei supplementari, al 2 a 0 al Ghana nel mondiale del 2006 in cui pareggiammo i conti con i cugini francesi sconfiggendoli in finale ai rigori. Per finire con la promettentissima vittoria sull’Inghilterra ai mondiali del 2014 in cui anche lì finimmo eliminati al primo turno da Uruguay e Costarica.
La nazionale di ieri sera conferma che Mancini in questi anni ha fatto un lavoro eccellente, ricostruendo un gruppo che era praticamente scomparso dopo le mancate qualificazioni al mondiale russo del 2018. Non siamo mai stati dei grandi estimatori del Mancio allenatore nonostante i suoi successi con l’Inter e il Manchester City (indiscutibile il calciatore, ovviamente) però nella panchina della nazionale dove più di ogni altra cosa conta essere selezionatori e costruttori del “gruppo” sembra aver trovato la sua dimensione perfetta, incrociamo le dita.
Qualunque cosa ci possa dire il proseguire del campionato la Turchia non era un avversario facile ma è stata davvero quasi annichilita dalle fasce azzurre e da un centrocampo che con Jorginho e Barella e Locatelli ha gradualmente cancellato dal campo gli avversari.
Continuiamo ad avere qualche perplessità sulla tenuta della coppia difensiva centrale, ma come dicevamo, incrociamo le dita.
Per le partite del week end che arriva siamo curiosi di vedere cosa farà la Svizzera con il Galles di Gareth Bale (uno che quando è in giornata sembra Cristiano Ronaldo solo molto più veloce e con un tiro migliore), non dovrebbe aver scampo la Russia conto il favoritissimo Belgio (anche se i putiniani giocano in casa quindi non si può mai dire) mentre proprio indirizzato in favore dei danesi sembra il derby nordico con la Finlandia.
Consigli betting: Belgio Russia 1, Galles Svizzera x, Danimarca Finlandia 1 (con la X del Galles per aumentare la quota).
A proposito di scommesse, il famigerato gol di Wiltord che ci negò il trionfo agli europei del 2000 per anni non l’abbiamo mai visto.
Come si usava quando eravamo ventenni noi, boomer di oggi, eravamo tipo in quindici in una stanzetta a vedere la finale degli europei e, fra le temperature estive e qualche birra, l’esaltazione di una vittoria che sembrava reggere fino alla fine potete facilmente immaginare la condizione psicofisico dei presenti.
Quando il cronometro segnava il minuto 89 un nostro amico, seduto davanti a noi, sudato, con gli occhi stralunati si gira mostrandoci un pezzetto di carta. A fatica riconoscemmo quel pezzo di carta come una bolletta della Snai, con il sorriso a 158 denti ci disse “Ho giocato ventimila lire sull’1 a 0 per l’Italia!”
E noi, perplessi e altrettanto stralunati rispondemmo: “Beh, ma sta zitto per altri cinque minuti no?” e mentre lo dicevamo la voce di Pizzul annunciava il gol del pareggio francese.
In uno scatto d’ira ci alzammo e non tornammo più davanti alla tv.