Finalmente Elly Schlein.
Finalmente una donna giovane che si candida a guidare il partito più importante di quelli alternativi al polo berlusconiano-neofascista. O per lo meno, ciò che ne resta di quel partito.
Finalmente una donna con le idee chiare, di sinistra pensate un po’, che ha capito che la svolta green (e non il greenwashing) va fatta in tempi rapidissimi.
Che ha capito i danni fatti anche (e soprattutto) dal suo partito al mondo del lavoro in Italia, al welfare e della Pubblica Amministrazione. Entità quest’ultima ormai quasi mistica, che tutti abbiamo imparato ad odiare grazie alle balle politiche berlusconiane e brunettiane, e prima ancora con le esilaranti (nevvero) gag comiche che dal Drive in sono arrivate fino a Checco Zalone. Accorgendoci poi solo con la pandemia (e già ce lo siamo dimenticato) che il nostro SSN era stato distrutto e raso al suolo dai tagli bipartisan, che l’intramoenia ha risucchiato tutto ciò che era gratis e oggi bisogna pagare anche se vai all’ospedale pubblico se devi fare un’operazione. Almeno se la vuoi fare in tempi brevi. Che gli infermieri sono al collasso, sotto organico e senza mezzi.
Finalmente una politica che ci dice adesso basta, si torna a sinistra!
E pensate un po’, cosa più unica che rara, una politica con le idee chiare anche sui diritti civili!
Wow! Potremmo quasi tornare a innamorarci della politica fatta nei partiti.
[foto di Sinigi, da Wikipedia]
Peccato.
Peccato che non sia il 2003 ma il 2023.
Peccato che già sappiamo come andrà a finire perché abbiamo già visto la stessa dinamica tante volte.
Scenario A, probabilità 80%. Le c.d. primarie del PD le vincerà (come sempre succede nella logica della democraticità partitica) il favorito Bonaccini e quindi tutto ciò che seguirà in quel partito sarà la solita pseudo-autocritica pre-elettorale trita e ritrita del tipo: “Gli elettori non ci hanno capito ma ci capiranno! Continuiamo così, il nostro è il solo unico e possibile buon governo.” Magari dando la colpa di qualche scheletro nell’armadio, tipo il Jobs Act, proprio non è tollerabile a Renzi. (Avete notato che il Fonzie fiorentino è diventato l’innominabile dentro al PD? Tra poco lo accuseranno anche di aver bombardato Sarajevo).
La Schlein quindi verrà fagocitata dal partito, mandata a fare l’europarlamentare, la sindaca, oppure, la ministra, la presidente della camera etc. etc. fino a quando la sua radicalità non sarà disinnescata o, peggio, usata come capro espiatorio per gli haters neofascisti e altri buzzurri vari (vedi ciò che è successo a Laura Boldrini) e lei disgustata si ritirerà a vita privata o diventerà organica al partito che voleva cambiare.
Scenario B, probabilità 19,99%. Inaspettatamente la Schlein vincerà le primarie. Quindi dovrà affrontare le sfide elettorali. Nel caso le perdesse, la sua politica verrà accusata di aver terrorizzato l’elettorato cattolico e moderato e quindi invitata a rinunciare alla sua carica etc etc, quindi carriera finita e ritiro nella sinistra radicale.
Ma nel caso ancora più improbabile che le vincesse allora sì che inizierà il suo disastro personale. Infatti. come insegna la famosa barzelletta sugli ex-comunisti, quando Togliatti arringava i compagni perché tutto ciò che avevano “in più” doveva essere messo a disposizione del partito, riceveva applausi quando parlava di seconde case e seconde auto, ma arrivato alle biciclette gli rispondevano: “Aho, vacce piano che ce l’abbiamo davvero due biciclette!”
E allora come spiegare ai moderatissimi e ormai neo-democristiani elettori PD che la loro macchina diesel o benzina è da buttare e che non potranno più avvicinarsi a nessun centro città con essa? Ma ve lo ricordate cosa successe al Prodi II quando provò ad inserire una timidissima tassa sui Suv?
E come andare dalla famiglia Agnelli e spiegare ai padroni d’Italia che non solo non potranno immettere sul mercato auto che non siano green ma che in due anni saranno azzerati o quasi i trasporti su gomma? Come spiegare che sarà proibito ogni volo interno nel paese che non siano quelli delle isole? E alle cooperative e alle agenzie interinali (perché il conflitto – coff coff – d’int -coff coff – … quella roba lì, mica è solo di Silvio, sapete?) chi glie lo spiegherà che nella sanità e in tutta la PA si entrerà solo per concorso e non ci saranno più contratti di lavoro anomalo? E come spiegare all’imprenditoria italiana (quella ben rappresentata dagli audio di Bandecchi usciti in questi giorni), che dovranno diminuire l’orario dei loro lavoratori a parità di salario? L’eventuale governo Schlein, semmai dovesse formarsi avrà una durata che si conterà in ore.
No, la strada da percorrere non è questa, ma quella di ricostruire il movimento no-global. Sì quel movimento che nel 1999 aveva ragione su tutto ed è stato fermato solo con la violenza e il tradimento politico di Bertinotti & co.
Ci dispiace per la Schlein, ma vent’anni di ritardo sono davvero troppi per riuscire a farci credere che il PD sia ancora riconducibile a sinistra.
[foto di Michele Ferraris da Wikipedia]
PS: Le percentuali non vi tornano? È perché nonostante tutta la nostra razionalità l’ottimismo della volontà non riusciamo proprio a togliercelo di mezzo. 0,01% è la possibilità che la Schlein rompa i gli schemi consueti. E siamo ottimisti.