È vero, il titolo del libro non è certo incoraggiante. Tuttavia è uno dei pochissimi difetti che si possono trovare in questo lavoro a quattro mani di Germano Tarricone e Fabio Orrico (2015 Echos Edizioni, 260 pagine, 14,00 €).
Difetto che per altro trova ampiamente giustificazione nella trama del libro, visto che il maniaco omicida proviene dal mondo di “confine” dei giostrai di provincia. Lo sveliamo tranquillamente perché la costruzione della storia con i flashback nel mondo delle giostre lo fa intuire fin dalle primissime pagine. Non è quindi un giallo dove l’assassino viene svelato all’ultima scena; e non è neanche un noir propriamente detto.
È di certo un thriller della scuola dell “Halloween” di Carpenter se vogliamo trovare un confronto con il mondo del cinema. Infatti il ritmo del libro si basa non sulle indagini in cerca dell’assassino ma sulle sensazioni umane dei protagonisti; in particolare quelle di Chiara ragazza sopravvissuta al killer in passato che per sicurezza ha dovuto cambiare identità e città. Quelle di Patrizia, poliziotta che ha preso l’aspettativa per stare vicino a Chiara nell’anno delicato di cambiamento della sua vita dopo il terribile shock. Quelle di Sergio, ragazzo o pretendente di Chiara combattuto fra il romanticismo e la pratica del Jet Kune Doo. Quelle di Faedi, giornalista che da tempo ha rinunciato ai suoi scrupoli etici e al suo codice etico pur di fare uno scoop.
Anche gli altri personaggi “minori” sono ben delineati e ben costruiti e il risultato è coinvolgente e ricco di spunti riflessivi allo stesso tempo; anche se alcune soluzioni narrative a nostro avviso sono un po’ forzate.
Ad ogni modo di sicuro una lettura gradevole e nuova per gli amanti del thriller a tinte forti.