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Fantasy Vs Fantascienza

 

Sì, lo so. Ho perso in partenza.
Ma cosa c’è di meglio di trovare scuse per riportare in Konka la bravissima Silvia Pederzolli?

Avete segnato sulla vostra agenda la data (sabato 29.11.25 ore 17) e il posto (Libreria Feltrinelli di Terni)?
Forza, siate puntuali che abbiamo da darvi un sacco di consigli di scrittura e di lettura, in una sfida che sarà senza esclusione di colpi!

Infatti, tanto per mettere subito le cose in chiaro e ammettere la sconfitta fin da subito, ecco cosa penso del nuovo fantasy di Silvia.

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Il secondo capitolo delle avventure di Myriam, protagonista e alter ego della vulcanica scrittrice trentina Silvia Pederzolli con cui passeggia per tutto il pianeta regalando gioie ai suoi social-followers, amplia e concretizza le promesse del primo capitolo.
Lasciate da parte le incertezze legate ai suoi poteri magici, sull’amore la morte e altre sciocchezze Myriam diventa intraprendente, sicura, beffarda e anche cinica. Un’evoluzione compiuta, inevitabilmente, insieme all’autrice che sfida in un fantasy sempre mixato fra il classico e l’urban, problemi morali eterni. Come l’eterno conflitto tra perdono e vendetta trovando una soluzione per il cui il caro Buon Senso di Holbach non potrebbe che dire chapeau.
Non contenta di questo, mentre sciorina scene d’azione epiche degne di Peter Jackson, en passant, tanto per non sapere che fare, propone una soluzione al problema della teodicea monoteista.
“Quis ut Deus?” La domanda collega il fantasy alla religione, al paganesimo, alla stregoneria ma sempre con una sapiente leggerezza che oseremmo dire quasi kunderiana.
Myriam è diventata una strega potente in questo secondo capitolo. Silvia Pederzolli un’autrice ancora più brava e più profonda.